Infine, dopo tanti ricorsi, è arrivata la mazzata!Dopo ore di discussione, nel tardo pomeriggio di ieri (2 luglio) il TAR Lazio ha annunciato la sua decisione sul concorso dirigenti scolastici: accolto il ricorso di decine e decine di candidati che lamentavano irregolarità nelle prove, riconoscendo “la fondatezza delle lagnanze che ha contestato la legittimità dell'operato della commissione plenaria nella seduta in cui sono stati fissati i criteri di valutazione, con conseguente annullamento in toto della procedura concorsuale in questione".

In particolare, il punto accolto è quello della incompatibilità di tre commissari: tra questi, il sindaco di Alvignano Angelo Francesco Marcucci, perché da regolamento ministeriale non può fare il commissario chi ha cariche politiche, e altri due docenti che erano stati coinvolti in attività di formazione per preparare i candidati alle prove e poi hanno vestito i panni dei commissari nello stesso concorso. La loro partecipazione alla seduta plenaria, nella quale si sono decisi i criteri di valutazione, avrebbe inficiato, in quanto incompatibili, tutta la procedura. Viene, comunque, fatta salva, la preselezione.

Mentre esultano i ricorrenti e quanti intravvedono la prospettiva di una ripetizione della prova scritta, Il Ministero sta già predisponendo, con l’Avvocatura dello Stato, appello al Consiglio di Stato, in quanto il TAR avrebbe accolto il ricorso sulla base di una censura giudicata infondata dai tecnici del Miur, per i quali non sussistevano i presupposti per la ritenuta incompatibilità di alcuni commissari.

Tutto da rifare? Se la sentenza del TAR dovesse essere eseguita, si profila un gran caos, sia perché i vincitori del concorso si appelleranno contro la sentenza sia perché circa tremila scuole comincerebbero l’anno scolastico prive di un dirigente titolare.

La situazione è alquanto delicata e, in questo frangente, il Miur sconta l’atteggiamento “comprensivo” dei sindacati, che sono in attesa di una convocazione da parte del Ministro Bussetti.

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