Ultime notizie

L'INFORMAZIONE IN BREVE

Graduatorie ad esaurimento (GAE) 2024-2026

Graduatorie di istituto di I fascia

Le attestazioni fiscali 2023 relative ad oneri su Riscatto e Ricongiunzioni

PNRR: Attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza - Le misure riguardanti la riforma degli Istituti tecnici

Applicazione nuovo CCNL 18/172024 - Permessi personale a tempo determinato - I chiarimento dell'ARAN

Bonus asilo nido e supporto domiciliare 2024

Conto Consuntivo 2023 - Prorogati dei termini per la predisposizione del conto consuntivo anno 2023

Firmata l'ipotesi di CCNL 2019/2021 dell’Area Istruzione e Ricerca

CORSO DI FORMAZIONE PER I DIRIGENTI E I DOCENTI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO

La CASA EDITRICE EUROEDIZIONI TORINO propone un corso di formazione, in modalità webinar, sul procedimento di valutazione degli studenti e la validità delle deliberazioni di scrutinio adottate dal consiglio di classe.

CONTENUTI DEL CORSO

Il corso che vi vogliamo proporre in quattro webinar della durata complessiva di 8 ore ha l'obiettivo di individuare i punti critici del procedimento di valutazione degli alunni per rendere inoppugnabili le deliberazioni dei consigli di classe.

Le delibere del consiglio di classe di scrutinio o di mancata promozione degli alunni sono sempre più frequentemente oggetto di contenzioso che non sempre si risolve a favore delle istituzioni scolastiche, ciò quasi sempre per vizi formali del procedimento e con particolare riguardo alla contraddittorietà della motivazione.

RELATORI: Dott. Tullio Faia e Avv. Stefano Callà
COSTO DEL CORSO: 50,00 per partecipante

SU WWW.FORMAZIONE-EUROEDIZIONI.IT maggiori informazioni sul programma e come partecipare.

Il Ministro dell’Istruzione ha firmato il decreto che stanzia 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni. Il provvedimento, che interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali. Le risorse, 80 milioni di euro in più rispetto al progetto del precedente biennio, consentiranno di attivare percorsi che potranno interessare, in base alle proposte delle scuole, tra 800 mila e 1,3 milioni di studenti; 1,714 milioni le ore aggiuntive di attività.

La circolare prevede che la platea dei destinatari e la durata dei percorsi potranno essere ulteriormente ampliate dalle scuole grazie ad accordi con enti locali, università, organizzazioni di volontariato e del terzo settore, associazioni sportive e le stesse famiglie, sull’esempio delle migliori pratiche già sviluppate in base all’autonomia scolastica.

Per garantire la riservatezza degli interessati ed evitare il rischio di eventuali sanzioni per violazione della normativa privacy, le Pa dovranno limitarsi, fra l’altro, a pubblicare nella sezione “amministrazione trasparente” dei rispettivi siti web solo dati necessari, come ad es., il numero di telefono, l’indirizzo email e pec dell’ufficio - e non i dati del dipendente - cui il cittadino può rivolgersi per richieste all’amministrazione. E negli esiti dei concorsi pubblici dovranno pubblicare il nome, il cognome, la data di nascita, in caso di omonimia e la posizione in graduatoria dei vincitori e degli idonei dichiarati vincitori a seguito dello scorrimento della graduatoria. Inoltre, nella pubblicazione dei dati riguardanti i pagamenti, le Pa dovranno oscurare i dati identificativi dei destinatari di benefici economici inferiori a mille euro nell’anno solare e in ogni caso se dalla pubblicazione è possibile ricavare informazioni relative allo stato di salute o alla situazione di disagio economico-sociale.

Nel dare il proprio parere positivo sugli schemi standard di pubblicazione, il Garante tuttavia ha chiesto ad Anac di innalzare il livello di tutela. Ad esempio, nel caso di pubblicazione dei dati relativi alla valutazione della performance e alla distribuzione dei premi al personale, le Pa devono evitare di pubblicare dati troppo dettagliati che possano identificare il dipendente e l’ammontare del premio erogato (o non erogato) a suo favore. Potranno invece pubblicare i dati riferiti all’ammontare complessivo dei premi stanziati e all’ammontare dei premi effettivamente distribuiti. Il Garante invita, inoltre, a valutare l’opportunità di prevedere un periodo transitorio per consentire alle pubbliche amministrazioni di uniformarsi progressivamente e gradualmente alle nuove modalità di pubblicazione sui siti web istituzionali.

CORSO DI FORMAZIONE RIVOLTO AI DIRIGENTI SCOLASTICI, DIRETTORI SGA E FIGURE DI SISTEMA

LA PRIVACY A SCUOLA

Sul nuovo sito di formazione di Euroedizioni: www.formazione-euroedizioni.it è disponibile l'intero programma di questo pacchetto formativo sulla Privacy, costituito da: Libro/Manuale + Moduli sempre aggiornati (tramite accesso) + Corso/Seminario.

La CASA EDITRICE EUROEDIZIONI TORINO propone un corso di formazione, in modalità webinar, sugli adempimenti e connesse responsabilità derivanti dall'applicazione delle norme in materia di privacy in ambito scolastico . Il corso è strutturato in 4 lezioni in modalità webinar di approfondimento e aggiornamento normativo. 

DESTINATARI

La scuola  disorientata… deve orientare studenti disorientati

Editoriale di Ivana Summa

Mi capita, anche quest’anno,  di  entrare  nelle scuole per realizzare attività di formazione  o di partecipare a convegni e seminari  e  ciò mi offre  l’occasione  per parlare con docenti e dirigenti scolastici che, sia pure con accenti diversi, mi comunicano il  malessere che vivono personalmente e che serpeggia dentro la scuola. Ho chiesto, allora, a  cosa sia dovuto questo fenomeno che si concretizza  in  stati di  disagio, turbamento e insoddisfazione. Ebbene, la risposta è stata più o meno questa: “siamo disorientati, soprattutto perché ci giungono indicazioni contrastanti, sia dal Ministero che dalla società, mentre spesso le amministrazioni territoriali non riescono neanche ad immaginare di poter pianificare insieme alle scuole del territorio  un’offerta formativa allargata ed arricchita. Non capiamo più, non solo cosa serve fare tra le tante proposte, ma il vero problema nasce dalla normativa che investe la scuola e che, da ministro a ministro, aggiunge, toglie, sconvolge. E tutto questo accade perché il ministero e i ministri ignorano le attività, i progetti e le iniziative che le scuole – nella loro autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo – realizzano. E quando arrivano le nuove disposizioni non sempre sono coerenti con le scelte educative, pedagogiche e didattiche delle scuole. Andiamo a zig-zag…come gli ubriachi”. Ed è sotto i nostri occhi il profluvio di note, direttive, linee guida  che  propongono- nonostante l’autonomia scolastica – indicazioni di lavoro che spesso le scuole interpretano come adempimenti e che  non si pongono  in continuità con le politiche precedenti ed anzi indicano inversioni di rotta. Ne è un esempio l’assurdo  pedagogico per cui, a corrente alternata, si propone il voto, poi il giudizio analitico, poi quello sintetico  (e questo solo nella scuola primaria che pure è incardinata in un Istituto Comprensivo!), per non parlare  della partita, che è puramente ideologica, del voto sì/ voto no, lasciando nella più totale oscurità tutto il senso della valutazione e, soprattutto, la sua funzione.

EDITORIALE Ivana Summa

La scuola disorientata... deve orientare studenti disorientati

Mi capita, anche quest’anno,  di  entrare  nelle scuole per realizzare attività di formazione  o di partecipare a convegni e seminari  e  ciò mi offre  l’occasione  per parlare con docenti e dirigenti scolastici che, sia pure con accenti diversi, mi comunicano il  malessere che vivono personalmente e che serpeggia dentro la scuola.

TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: l’attualità

AI a scuola Quali sono le possibili applicazioni? Lorenzo Pelagalli

La politica scolastica in una società dominata dall'economia Gian Carlo Sacchi

L'antibioticoresistenza -il rischio di ritorno all'era pre antibiotici Pirkia Schildkraut

CambiaMenti: adolescenti e orientamento nella scuola secondaria di Primo grado Chiara Franchini

TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: riflessioni

Argomenti

Il preside, l’apprendimento e la scuola
Il preside, come leader e dunque gestore della cultura della scuola, si impegna ad attribuire significati alle azioni organizzative finalizzate allo sviluppo e alla crescita dell’istituzione.
Michela Lella

Dichiarazione dei servizi e domanda di ricostruzione della carriera ISTANZE ON LINE - 2° parte Come ribaltare i dati della dichiarazione dei servizi valutata nell’area della ricostruzione della carriera.
Luciana Petrucci Ciaschini

La disciplina del lavoro agile per il personale ata
La disciplina nel nuovo CCNL 18 gennaio 2024: cosa prevede la legge sulla disciplina del lavoro agile, cosa prevede il contratto collettivo per la disciplina del lavoro agile per il personale ATA della scuola, quando c’è la possibilità del recesso e quali sono le novità sorte dal confronto sindacale.
Carmelo Febbe, Angelo Orsingher

Novità fiscali e tributarie a partire dall’anno 2024
Gli adempimenti tributari previsti dal Dlgs. 8/1/2024 n. 1: numerose disposizioni in materia di razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari entrate in vigore dal 13 gennaio 2024. Vediamole insieme.
Maria Rosaria Tosiani

Argomenti

Proprio vero che gli esami non finiscono mai!
Ad un certo punto, si è diffusa la notizia che i risultati delle prove INVALSI saranno presenti nel curriculum dello studente allegato al diplo­ma, secondo quanto richiede anche il PNRR. Lecito chiedersi, quindi, del perché di tale di­sposizione, cosa significhi per gli studenti e, più ancora, quale sia il suo fine, in considerazione del fatto che le prove Invalsi sono sempre state propagandate e accolte, pur con molti segni di disappunto, come una modalità che intende va­lutare il sistema d’istruzione e non i singoli alun­ni né, tanto meno, gli insegnanti.
Editoriale a cura di... Vittorio Venuti

Lavoro e istruzione mentre irrompe l’Intelligenza Artificiale
Prospettive professionali per la scuola e il lavoro intellettuale, a fronte dell’automazione della maggior parte delle funzioni.
Filippo Cancellieri

L’azione formativa al centro della professionalità del docente
Ragioni e direzioni del progettare e dell’agire educativo: la centralità della funzione formativa nella professionalità docente e la composizione costituzione della medesima funzione.
Giacomo Mondelli

Proprio vero che gli esami non finiscono mai!

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

Ad un certo punto, si è diffusa la notizia che i risultati delle prove INVALSI saranno presenti nel curriculum dello studente allegato al diplo­ma, secondo quanto richiede anche il PNRR. Lecito chiedersi, quindi, del perché di tale di­sposizione, cosa significhi per gli studenti e, più ancora, quale sia il suo fine, in considerazione del fatto che le prove Invalsi sono sempre state propagandate e accolte, pur con molti segni di disappunto, come una modalità che intende va­lutare il sistema d’istruzione e non i singoli alun­ni né, tanto meno, gli insegnanti.

Non abbiamo dubbi sul fatto che una tale di­sposizione, nella migliore delle ipotesi e qualo­ra fosse affiancata da una chiara e sana motiva­zione, possa anche essere proposta in modo da rivelarsi un vantaggio per gli studenti, ma, cer­tamente, non può precipitare dall’alto su un si­stema d’istruzione che ha persino smarrito quale sia il senso della scuola oggi e faccia ancora dif­ficoltà a riconoscere la centralità dell’alunno, che dovrebbe svettare oltre ogni disegno ideologico.

Cosa è cambiato da un giorno all’altro? Si parla di risultati di apprendimento delle prove Invalsi, il che suscita qualche domanda e alme­no qualche perplessità. Possiamo considerare “corretta” tale estensione di “potere” delle prove Invalsi? E come si appaleserebbero i risultati: un giudizio, dei voti? In tal caso le prove sarebbe­ro proposte non più nel rispetto dell’anonimato degli alunni, quindi in modalità non ansiogena in quanto non a scopo espressamente valutativo dei singoli, ma si evidenzierebbero come prove soggette a valutazione ad personam non solo con un “peso” sugli scrutini e sull’ammissione agli esami di Stato, ma anche sul destino degli studenti oltre la scuola. Non è sospetto questo prevalere sempre più dei risultati delle prove In­valsi sul percorso di studi degli studenti? Tutto questo non significa “sgambettare” la scuola? E ancora: veramente si ritiene che le prove Invalsi consentano il riconoscimento delle competen­ze (?) conseguite dagli studenti, confidando che rappresentino una loro valutazione oggettiva e, per questo, utili a descrivere un quadro più com­pleto del loro percorso formativo?

Il Ministero ha avviato la procedura per coloro che devono sostenere la prova orale del concorso riservato

SVOLGIMENTO PROVA ORALE CONCORSO RISERVATO DIRIGENTI SCOLASTICI

Il Ministero ha reso noto il calendario delle date della prova orale del concorso riservato per dirigenti scolastici

Con riferimento al DM 8 giugno 2023, n. 107 con il quale sono state definite le modalità di partecipazione alla prova di accesso al corso intensivo di formazione e della relativa prova finale in attuazione dell’art. 5, commi da 11-quinquies a 11-novies del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 convertito con modificazioni con la legge 24 febbraio 2023, n. 14, e succ. modifiche disposte dal decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75 convertito con integrazioni nella legge 10 agosto 2023, n. 112, ai sensi dell’art. 6, comma 3 del medesimo DM si comunica quanto segue.

L'INFORMAZIONE IN BREVE

Curriculum dello Studente 2024

Bonus mamme - Le istruzioni emanate dall'INPS

Prove Invalsi

Telecamere a scuola contro i vandalismi

I dati ISTA sugli  ALUNNI CON DISABILITÀ - anno scolastico 2022-2023

Gli arretrati da corrispondere al personale dipendente dopo la firma del CCNL 2019/2021

Gli adempimenti delle scuole in occasione delle Elezioni del CSPI del 7 maggio

Le società private che lavorano con l'amministrazione sono tenute a obblighi di trasparenza e pubblicità

I nuovi modelli di certificazione delle competenze

Adozioni dei libri di testo a.s. 2024/25

Compensi per i componenti delle commissioni di Concorsi docenti, ATA, dirigenti scolastici

Le domande di mobilità  del personale scolastico per l'anno 2024/2025

Viaggi d’istruzione e distributori automatici: l'ANAC comunica che le scuole potranno procedere autonomamente all'acquisizione del CIG

Domande part-time nella scuola per l'anno scolastico 2024/2025: scadenza 15 marzo 2024

La congruità dei contenuti del bando di concorso con l’effettivo ruolo esercitato dal Dirigente Scolastico
Editoriale: di Anna Armone

Una pluralità di disposizioni convergenti: perché ora?
Provvedimenti emessi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito: una lettura e una riflessione sull’impatto che genereranno sui curricoli della Scuola
di Maria Grazia Accorsi

Ispettori e ispezioni
L’attività tecnico-ispettiva svolta dai dirigenti nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie: come possono essere svolti proficuamente tutti i compiti assegnati dal DM 41/2022? 
di Mario Maviglia

La Casa Editrice Euroedizioni Torino organizza un corso online in modalità webinar di preparazione al concorso docenti finalizzato al superamento della prova orale. 

La relatrice sarà la Prof.ssa Maria Chiara Grigiante.

Sono previsti 5 incontri per complessive 10 ore di preparazione.

Il corso avrà inizio mercoledì 20 marzo dalle ore 17,00 alle ore 19,00 con una lezione introduttiva aperta a tutti di spiegazione del corso. Per partecipare al primo incontro è necessaria soltanto l'iscrizione che si può effettuare inviando a direttore@euroedizioni.it i propri dati (nome, cognome e indirizzo completo). A coloro che avranno effettuato l'iscrizione sarà inviato il link di collegamento.

Le lezioni successive saranno:

  1. Analisi della modalità d'esame e piani strategici - Realizzare una presentazione per la simulazione dell'UdA: Venerdì 22 marzo 2024 dalle ore 17,00 alle ore 19,00
  2. La progettazione dell'UdA: Lunedì 25 marzo 2024 dalle ore 17,00 alle ore 19,00
  3. Comunicazione efficace: Venerdì 29 marzo 2024 dalle ore 17,00 alle ore 19,00
  4. Presentazione di un prototipo e simulazione esame: Lunedì 1 aprile 2024 dalle ore 17,00 alle ore 19,00 

Argomenti

Quote blu per la dirigenza scolastica? Al di là dell’identità di genere
La novità introdotta dal nuovo bando riguardo la preferenza accordata al genere maschile distoglie l’attenzione dalle vere caratteristiche e competenze di cui un dirigente scolastico dovrebbe avvantaggiarsi.
Michela Lella

Il collaboratore scolastico
L’assistenza degli allievi disabili alla luce delle modifiche apportate al profilo del collaboratore scolastico con il CCNL 2019/2021.
Carmelo Febbe  - Angelo Orsingher

Dichiarazione dei servizi e domanda di ricostruzione della carriera solo attraverso ISTANZE ON LINE
La dichiarazione dei servizi deve essere presentata entro 30 giorni dalla data di assunzione in servizio e può essere modificata e integrata entro 2 anni dalla sua presentazione.
Luciana Petrucci Ciaschini

Obbligo di istruzione: cosa è cambiato con la legge 13 novembre 2023, n. 159
Le novità del DL Caivano riguardo alle responsabilità gravanti sui Sindaci, sui Dirigenti scolastici e sui genitori tenuti al rispetto di tale obbligo.
Filippo Sturaro

Argomenti

Cosa succede alla scuola e perché non corre ai ripari?
La scuola appare sempre più come un pugile “suonato” costretto all’angolo, incapace di raccogliere il residuo di energie che possiede e da lì, dall’angolo, spostarsi intercettando altri spazi. D’accordo, la scuola non è un pugile e non deve intraprendere alcuna lotta, però non può offrire di sé l’immagine di chi continua a sottostare alla gragnuola di colpi che le arrivano dall’interno e dall’esterno.
Editoriale a cura di... Vittorio Venuti

Come creare idonei strumenti di comunicazione tra l'istituzione scolastica e le famiglie
Per rendere efficace lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti è necessario creare idonei strumenti di comunicazione tra l’istituto e le famiglie. Una buona comunicazione facilita il consolidamento del senso di appartenenza all’istituzione, favorisce la capacità della scuola di essere attraente e attrattiva, promuove lo sviluppo del benessere all’interno dell’istituzione, genera consenso e condivisione dei valori guida di riferimento.
Tullio Faia

Si terranno a partire da lunedì 11 marzo le prove scritte dei concorsi ordinari per l’assunzione in ruolo dei docenti su posto comune e su posto di sostegno nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I e di II grado. Si tratta di circa 373.000 candidati (69.117 per la scuola dell’infanzia e primaria, 303.687 per la scuola secondaria) che hanno presentato la domanda di iscrizione tra l’11 dicembre 2023 e il 9 gennaio 2024. I posti a bando sono 15.340 per la scuola dell’infanzia e primaria e 29.314 per la scuola secondaria. Le prove si terranno nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione e, sulla base del numero dei candidati, potranno svolgersi in più sessioni mattutine e pomeridiane. 

 

La prova è strutturata secondo una nuova modalità, che prevede 50 quesiti a risposta multipla di contenuto non disciplinare. Nello specifico, ciascun aspirante dovrà rispondere a 10 quesiti di contenuto pedagogico, 15 di contenuto psicopedagogico (compresi gli aspetti relativi all’inclusione), 15 di contenuto metodologico-didattico (compresi gli aspetti relativi alla valutazione), 5 sulla conoscenza della lingua inglese e 5 sull’uso didattico delle tecnologie digitali. 

 

Vi ricordiamo il nostro corso intensivo di formazione per la preparazione al concorso docenti 2024 prova scritta e preparazione di una UDA: si tiene ogni sabato in presenza presso la sede di Euroedizioni di Torino (Via Osasco 62) oppure in modalità webinar. Visita www.concorsodocenti.it

Per lo studio i nostri manuali su www.e-euroedizioni.it

Guida Concorso docenti Scuola Primaria e Infanzia 2023 Come preparare la prova scritta e orale 

 

Guida Concorso docenti Scuola Secondaria Primo e Secondo grado 2023 Come preparare la prova scritta e orale.

 

Istruzioni del MIM per i candidati al concorso docente della scuoal dell'infanzia e primaria.

Istruzioni del MIM per i candidati al concorso docente della scuoal secondaria.

Nella Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio 2024 è stato pubblicato il CCNL 2019-21 Istruzione e ricerca firmato all’Aran il 18 gennaio dalle Organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl, Snals, Gilda e Anief.

Al fine di individuare i soggetti sindacali abilitati alla contrattazione integrativa d'istituto l'ARAN il 24 gennaio 2024 ha diramato un Orientamento applicativo spiegando quali soggetti sindacali sono ammessi alla Contrattazione integrativa.

Al riguardo l'ARAN ha chiarito che i soggetti titolari della contrattazione integrativa nonché degli altri livelli di relazioni sindacali che, oltre alla RSU – che si configura come soggetto negoziale necessario nei livelli ove la stessa è prevista – sono le organizzazioni che hanno sottoscritto il CCNL 18 gennaio 2024, tra le quali non è ricompresa la Federazione Uil Scuola Rua.

Segnaliamo un utile supporto per tutti gli aspetti della contrattazione e relazioni sindacali in ambito scolastico

Rocco Callà

GUIDA ALLA CONTRATTAZIONE  D’ISTITUTO E ALLE RELAZIONI SINDACALI IN AMBITO SCOLASTICO - Regole, limiti, materie, schemi pratici

Il testo è aggiornato con il CCNL 2019/2021  siglato il 18 gennaio 2024.

A corredo del testo numerosi schemi di contrattazione aggiornati con le regole del nuovo CCNL e numerose esemplificazioni.

Il testo costa solamente 26,00 euro

L'INFORMAZIONE IN BREVE

Le modalità operative dell'INPS sul “Bonus mamme”

L'ISTAT ha reso noti i dati relativi all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità nell'anno scolastico 2022-2023

Gli arretrati per il personale scolastico a seguito della firma definitiva del CCNL 2019/2021

Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per il 2024

Indicazioni dell'ANAC sulla nuova digitalizzazione e rilascio del CIG

Nuovi modelli di certificazione delle competenze del primo e secondo ciclo di istruzione e CPIA

Una guida completa e aggiornata con domande e risposte commentate per sostenere la prova scritta e orale del concorso docenti per posti di sostegno.

Oltre 150 domande commentate su tutti gli argomenti dell’Inclusione degli alunni disabili, il profilo giuridico dei docenti di sostegno.

Una guida pratica per un ripasso veloce sugli argomenti dell’inclusione scolastica.

Questo E-book è stato pensato per i candidati che affronteranno il concorso a posti di sostegno. Comprende una nutrita rassegna di domande/quesiti con risposta commentata, utili per verificare l’efficacia dello studio fatto e per meglio orientarsi nella definizione dell’intera materia, che, seppure frammentata nei molti argomenti, comunque è da intendere come un corpo unico. Lo sforzo che si richiede al candidato è di leggere e studiare man mano assumendo la visione dell’insegnante di sostegno così come si profila nel testo. Oltre ai quesiti, si riportano le disposizioni e le norme relative al nuovo modello nazionale di Piano Educativo Individualizzato (PEI) e al modello del Piano Personalizzato (PDP), con i relativi allegati, al fine di familiarizzare con i documenti che accompagnano gli studenti con bisogni educativi speciali (BES) nel loro percorso scolastico. La loro visione e comprensione appaiono indispensabili per facilitare l’assunzione non solo teorica del ruolo per il quale si concorre. Si tratta, dunque, di una guida preziosa, il cui scopo è quello di suscitare il maggior interesse possibile per lo studio che si va compiendo. La figura dell’insegnante di sostegno è destinata ad assumere un ruolo sempre più di rilievo nella scuola inclusiva, una scuola che andrà oltre il semplice riconoscimento della diversità di alcune tipologie di studenti, per accogliere e valorizzare la diversità quale espressione e valore intrinseco di tutti e di ciascuno.

Pagine 150 - Edizione 2024 € 10,00

Visita www.concorsodocenti2024.it  per rimanere aggiornato sulle nostre proposte di formazione.

Argomenti

Il tema è sempre l’emergenza educativa

Michela Lella

La disciplina del diritto di assemblea nelle istituzioni scolastiche alla luce del nuovo CCNL scuola del 18 gennaio 2024

Le disposizioni dell'art. 31 sulle modalità di partecipazione, convocazione, svolgimento dell'assemblea sindacale ed infine quali adempimenti spettano al dirigente in caso di richiesta di assemblea.

Rocco Callà

Le modifiche al trattamento economico del congedo parentale

La Legge di Bilancio per l’anno 2024 nell’apportare una ulteriore modifica all’art. 34 del D.lgs. n. 151/2001 prevede un ulteriore mese di congedo parentale retribuito in maniera difforme a seconda del momento di fruizione
Marta Brentan

La Riforma dell’Irpef a partire dal 1° gennaio 2024

Il decreto legislativo n. 216/2023 che dà attuazione al primo modulo della legge di riforma fiscale (legge n.111/2023) e che dispone l’attuazione del primo modulo di riforma dell’Irpef ed altre misure in tema di imposte sui redditi.

Raffaella Scibinico

Argomenti

Non c’è tregua per la scuola!

Ultimamente si è accesa una discussione dai toni forti sull’inclusione e su ciò che comporta in termini di organizzazione e come valore educativo e formativo non solo per gli studenti per i quali si mette in atto, ma per l’intera comunità, in seguito all’intervento di un noto giornalista, che, sull’argomento scuola, ha notoriamente espressioni di forte riprovazione, avendo uno sguardo più rivolto al passato che non al presente né, tanto meno, al futuro.  Stupisce, in ogni caso, che, pur conoscendo la fonte, ci si accalori ancora a prestarle attenzione, come a confutare una credibilità che, sappiamo bene, non ha – tanto è retriva la concezione di scuola che propugna - né gliela conferisce tout court il prestigio della testata che ospita i suoi scritti.

Editoriale a cura di... Vittorio Venuti

Il nuovo CCNL 2019-2021 del comparto istruzione.

Riflessioni su alcuni aspetti critici presenti nel testo definitivamente sottoscritto il 18 gennaio 2024

Francesco G. Nuzzaci

La formazione del personale scolastico tra esigenze e priorità

Michela Lella

Orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati nell’insegnamento e nell’apprendimento

Rossella De Luca

Linee guida PNRR formazione del personale scolastico per la transizione digitale e fase di progettazione

Vittorio Trifoglio

 
A seguito della pubblicazione del bando di concorso ordinario per titoli ed esami per l’assunzione di 587 Dirigenti scolastici la Casa editrice Euroedizioni in collaborazione con il CIDI di Bologna organizza un corso di preparazione, in modalità webinar, finalizzato al superamento della prova scritta e della prova di preselezione. 
Sono previste 30 lezioni in modalità webinar di approfondimento e aggiornamento normativo finalizzate al superamento della prova di preselezione e per la specifica preparazione per affrontare la prova scritta.
 
Obiettivi del corso
L’obiettivo del corso è quello di far acquisire la tecnica per affrontare la prova scritta e la prova di preselezione attraverso specifiche esercitazioni in considerazione che per la prova preselettiva non è più prevista la pubblicazione di una banca dati. Durante il corso svilupperemo e correggeremo possibili tracce di quesiti pertinenti con le funzioni del dirigente scolastico e specifiche esercitazioni per la prova di preselezione.
Ciò premesso, i webinar che vi proponiamo avranno una metodologia laboratoriale in grado di farvi progressivamente padroneggiare l’approccio metodologico adeguato e uno stile linguistico in grado di “fare la differenza”. 

Non c’è tregua per la scuola!

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

Ultimamente si è accesa una discussione dai toni forti sull’inclusione e su ciò che comporta in termini di organizzazione e come valore educativo e formativo non solo per gli studenti per i quali si mette in atto, ma per l’intera comunità, in seguito all’intervento di un noto giornalista, che, sull’argomento scuola, ha notoriamente espressioni di forte riprovazione, avendo uno sguardo più rivolto al passato che non al presente né, tanto meno, al futuro.  Stupisce, in ogni caso, che, pur conoscendo la fonte, ci si accalori ancora a prestarle attenzione, come a confutare una credibilità che, sappiamo bene, non ha – tanto è retriva la concezione di scuola che propugna - né gliela conferisce tout court il prestigio della testata che ospita i suoi scritti.

Fatto è che ci ritroviamo ancora a fare precisazioni, a giustificare, a rilevare e ad esaltare l’impegno meritorio della scuola nel suo complesso e negli specifici messi in discussione. L’inclusione non si tocca, perché è un diritto, perché è un dovere, perché esalta il riconoscimento dell’altro con tutte le sue peculiarità, al tempo stesso esaltando il senso della fratellanza, dell’accoglienza, della condivisione, della cooperazione. Chi nega questo è fuori dal tempo e si attorciglia attorno al “punto morto” dei propri pensieri e della propria cultura (che non è solo quella data dai libri letti o pubblicati).

Più preoccupante appare invece, il constatare che la scuola continui ad essere al centro di attenzioni che si riversano su di essa, pretendendo ascolto e trasformazioni anche di tipo strutturale senza tregua, da un lato senza lasciare spazio per la comprensione e l’apprezzamento di quel che si richiede e, dall’altro, senza che si chiariscano i punti sui quali la missione della scuola trova il maggior impaccio organizzativo e di svolgimento. Pensiamo al ridimensionamento in atto e a come si sia modificata, nel tempo, la geografia delle istituzioni scolastiche: da una presenza capillare sul territorio nazionale si è passati ad una distribuzione centellinata; i capi d’istituto sono diventati dirigenti e, di fatto, espropriati delle competenze educative che li contraddistinguevano e che dovrebbero ancora possedere (non foss’altro che per dare riferimenti pedagogici attendibili e di sicura ispirazione comune).  Sono diventati “dirigenti” (un titolo che si è rivelato essere fortemente seduttivo) con mansioni da manager e con responsabilità - dilatate all’inverosimile - che attengono ad un numero anche eccessivo di plessi e umanamente impossibili da gestire bene come si dovrebbe (un grazie immenso dovrebbe essere rivolto ai loro collaboratori, che, peraltro, non godono del rispetto che sarebbe loro dovuto).

L'INFORMAZIONE IN BREVE

Novità in materia di contributi previdenziali nel decreto milleproroghe

Parere del CSPI sulle linee guida per la semplificazione degli adempimenti per i passaggi tra i percorsi di istruzione professionale e i percorsi di istruzione e formazione professionale

Formazione alla transizione digitale per il personale scolastico

Iscrizioni per l'anno scolastico 2024/2025

Assegnazione delle risorse per i viaggi di istruzione nelle secondarie di II grado

Pensione ai superstiti e redditi aggiuntivi: nuovi limiti di cumulabilità

 OSSERVATORIO DI GIURISPRUDENZA SCOLASTICA... a cura della Stefano Callà

La scuola delle soft skills

Editoriale di Ivana Summa

Gli ultimi mesi del 2023 hanno visto accendersi un variegato dibattito riguardante l’educazione sentimentale, altrimenti detta educazione emotiva, educazione alle relazioni e altre locuzioni che, manco a dirlo, avevano già trovato un loro assetto in un disegno di legge del 2022, intitolato all’insegnamento delle competenze non cognitive. Potremmo dire che la scuola dell’apprendimento - pure fortemente focalizzata soprattutto sugli aspetti cognitivi come, la razionalità, la memoria, l’attenzione, il ragionamento, gli stili di pensiero, creatività - da molti anni cura, attraverso progetti mirati, quelle che sono conosciute anche come non-cognitive skills. Si tratta di competenze considerate strategiche in una visione pedagogica, psicologica ed evolutiva, necessarie per affrontare un percorso scolastico gratificante, preparare le nuove generazioni a un adeguato ingresso nel mondo del lavoro, ma anche ad affrontare la vita come cittadini attivi, liberi e consapevoli. Insomma, l’attenzione già era presente in moltissimi istituti scolastici, a cominciare dalla scuola dell’infanzia fino agli istituti di istruzione secondaria, anche perchè nel 1993 l’OMS aveva individuato 10 life skills, definendole come “competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri”. è bene sottolineare che l’OMS definisce come life skills le competenze emotive accanto alle competenze relazionali e a quelle cognitive, in una combinazione dinamica di abilità cognitive e metacognitive, abilità interpersonali, intellettuali e pratiche accanto a valori etici. è proprio l’equilibrio dinamico tra queste diverse competenze a consentire alle persone di adattarsi e di comportarsi positivamente in modo da affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana e professionale, affrontando positivamente i problemi, le pressioni e lo stress, sempre mettendosi in relazione positiva con gli altri.

EDITORIALE Ivana Summa

La scuola delle soft skills

Gli ultimi mesi del 2023 hanno visto accendersi un variegato dibattito riguardante l’educazione sentimentale, altrimenti detta educazione emotiva, educazione alle relazioni e altre locuzioni che, manco a dirlo, avevano già trovato un loro assetto in un disegno di legge del 2022, intitolato all’insegnamento delle competenze non cognitive.

TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: l’attualità

Istituzione della filiera tecnologico-professionale Gian Carlo Sacchi

AI… cos’è, dov’è, cosa fa? Torniamo un attimo alle basi Lorenzo Pelagalli

ONE HEALTH Pirkia Schilkraut

Un nuovo corso di formazione con la relatrice Maria Rosaria Tosiani, dal titolo:

LA DIGITALIZZAZIONE DEI CONTRATTI PUBBLICI - LE NOVITÀ 2024

L'incontro avrà inizio il 7 Febbraio 2024 alle h 16:30

Relatori: Dott.ssa Maria Rosaria Tosiani 

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Gli argomenti del webinar:

  • Il codice dei contratti d.lgs 36/2023
  • Le disposizioni dell’Anac
  • Cosa cambia dal 1/1/2024
  • La piattaforma dei contratti pubblici
  • Acquisizione del Cig
  • Fvoe
  • Pubblicità e trasparenza dei contratti pubblici
  • La piattaforma Mepa
  • L’ordine diretto sul Mepa : come procedere e come acquisire il Cig
  • La trattativa diretta sul Mepa: come procedere e come acquisire il Cig

 Per iscriversi è sufficiente inviare a direttore@euroedizioni.it i propri dati (nome, cognome, scuola di servizio e indirizzo mail). A coloro che effettueranno l'iscrizione sarà inviato il link di collegamento al webinar.

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Il segretario del Pd, Renzi, aveva annunciato che avrebbe chiesto a Simona Malpezzi, responsabile scuola del partito, di cambiare la legge e di presentare un emendamento per modificare le regole riguardo all’accompagnamento dei minori a scuola, in modo che siano i genitori a scegliere e ad assumersi le responsabilità.

L’interessata, Simona Malpezzi, non ha messo tempo in mezzo è ha già pubblicato su face book il testo della proposta di legge che ha presentato -insieme ai colleghi del Pd della commissione cultura e istruzione- per risolvere la questione dell’uscita da scuola dei ragazzi alle medie.

 

Testo della proposta di modifica

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Art.1

(Misure volte a  incentivare il processo di autoresponsabilizzazione dei minori di quattordici anni, finalizzate a consentire l'uscita autonoma dei minori dai locali scolastici)

 

1. I genitori esercenti la potestà genitoriale e i tutori dei minori di 14 anni, in considerazione dell'età, del grado di autonomia e dello specifico contesto, nell'ambito di un processo di autoresponsabilizzazione, possono autorizzare le istituzioni del sistema nazionale di istruzione a consentire l'uscita autonoma dei minori dai locali scolastici al termine  dell'orario delle lezioni.

2. L'autorizzazione di cui al comma 1 esonera il personale scolastico dalla responsabilità connessa all'adempimento dell'obbligo di vigilanza.

 

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La relazione tecnica della proposta di legge

Simona Malpezzi ha pubblicato la relazione tecnica della proposta di legge avente per oggetto la sorveglianza degli allievi minorenni a cura della scuola e responsabilità dei genitori in ordine all’accompagnamento:

Sulla scuola incombe il dovere di sorveglianza degli allievi minorenni per tutto il tempo in cui le sono affidati. L’obbligo di vigilanza sul minore ha due generali finalità:

a) impedire che il minore compia atti illeciti:

sulla scuola e per essa a diverso titolo su docenti, personale ATA e dirigente scolastico grava un obbligo giuridico di controllo per evitare la commissione di fatti illeciti da parte del minore; l’art. 2048 c.c. dispone che “i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza”, prevedendo che tali persone siano “liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto”.

b) salvaguardare l’incolumità fisica del minore:

sulla scuola e per essa a diverso titolo su docenti, personale ATA e dirigente scolastico grava un obbligo giuridico di protezione, per evitare che il minore sia vittima di lesioni; secondo costante giurisprudenza, la responsabilità dell'istituto scolastico nasce dall'accoglimento della domanda di iscrizione, con la conseguente ammissione dell'allievo alla scuola, che fa sorgere a carico dell'istituto l'obbligazione di vigilare sulla sicurezza e l'incolumità dell'allievo nel tempo in cui questi fruisce della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni, anche al fine di evitare che l'allievo procuri danno a se stesso; la responsabilità del precettore dipendente dell'istituto scolastico discenda dal fatto che tra insegnante e allievo si instaura, per contatto sociale, un rapporto giuridico, nell'ambito del quale l'insegnante assume, nel quadro del complessivo obbligo di istruire ed educare, anche uno specifico obbligo di protezione e vigilanza, onde evitare che l'allievo si procuri da solo un danno alla persona (da ultimo, Cass. Civ. 19 luglio 2016, n.14701).

L’obbligo di vigilanza è previsto in capo ai seguenti soggetti:

–​per il dirigente scolastico, il D.Lgs. n. 165 del 2001 prevede la sussistenza di obblighi organizzativi di amministrazione e di controllo sull’attività degli operatori scolastici, con conseguenti responsabilità in caso di incidente per carenze a lui imputabili, allorché non abbia eliminato le fonti di pericolo, adottando tutti i provvedimenti organizzativi di sua spettanza ovvero sollecitando l’intervento di coloro su cui gli stessi ricadono (ad esempio, allorché non abbia provveduto alla necessaria regolamentazione dell’ordinato deflusso degli studenti in uscita dalla scuola, ovvero non abbia provveduto a far approvare un regolamento di istituto dall’organo collegiale competente previsto dall’art. 10, lett. a), del D.Lgs. n. 297 del 1994 avente ad oggetto la “vigilanza degli alunni durante l'ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l'uscita dalla medesima”;

–​per i docenti, l’art. 29, comma 5, del CCNL 2006-2009 relativo al personale del comparto Scuola, il quale stabilisce che “Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e ad assistere all’uscita degli alunni medesimi”;

–​per il personale ATA, il CCNL citato, alla Tabella A dei profili ATA, per l’area A, il quale prevede che il personale “(…) È addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti”.

Quanto al soggetto vigilato, le disposizioni citate si applicano in genere a tutti i minori, e quindi fino alla maggiore età (18 anni), non esistendo una disposizione normativa che limiti gli obblighi di vigilanza solo fino ai quattordici anni.

Questo perché tutti i minorenni sono privi della capacità di agire (e dunque di assumersi direttamente le conseguenze giuridiche degli atti e delle azioni compiuti). Nel nostro ordinamento (art. 2, comma 1, codice civile), la generale capacità di agire si acquista al compimento del diciottesimo anno di età.

Tuttavia, già a partire da 14 anni si considera che il minore abbia maturato una certa capacità di intendere e volere, intesa come sua idoneità alla autodeterminazione, nella consapevolezza dell’incidenza del proprio operare sul mondo esterno.

La capacità di intendere e volere del minore va accertata caso per caso, tenendo non solo presente l’età dello stesso e le modalità del fatto, ma anche considerando lo sviluppo intellettivo e fisico raggiunto dal minore, tale da consentirgli di comprendere il valore etico-sociale delle proprie azioni.
La Cassazione civile ha spiegato che il dovere di vigilanza imposto ai docenti non ha carattere assoluto, bensì relativo, occorrendo correlarne il contenuto e l'esercizio in modo inversamente proporzionale all'età ed al normale grado di maturazione degli alunni in relazione alle circostanze del caso concreto, di modo che, con l'avvicinamento di costoro all'età del pieno discernimento, l'espletamento di tale dovere non richiede la continua presenza degli insegnanti, purché non manchino le necessarie misure organizzative idonee ad evitare il danno.

In ambito penale, la distinzione tra il regime applicabile al minore di 14 anni ed a chi ha un’età compresa tra 14 e 18 anni è più netta.

L’art. 97 del codice penale contiene una presunzione assoluta di non imputabilità del minore di anni 14, mentre per chi ha un’età compresa tra 14 e 18 anni è richiesto che il giudice accerti in concreto la sussistenza della capacità di intendere e di volere , intese rispettivamente come consapevolezza del disvalore sociale del fatto di reato e come capacità di autodeterminazione.
Sempre sul piano della responsabilità penale, il codice penale considera perseguibile penalmente per abbandono di persona minore o incapace “chiunque abbandona una persona minore di anni 14 della quale abbia la custodia o debba avere cura” (art. 591 c.p.), prevedendo un aumento della pena se il fatto è commesso dal genitore, dal figlio, dal tutore o dal coniuge, ovvero dall'adottante o dall'adottato.

Come è noto, una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione (“ordinanza” 19 settembre 2017 n. 21593) ha statuito che la verificazione di un incidente ad un minore fuori dal perimetro scolastico non esclude la responsabilità della scuola. Nel caso di specie, un bambino di 11 anni era stato investito dall'autobus di linea sulla strada pubblica all'uscita di scuola.
La Cassazione ha testualmente affermato che l’obbligo di vigilanza in capo all'amministrazione scolastica con conseguente responsabilità ministeriale discendeva da una precisa disposizione del Regolamento d'istituto, che poneva a carico del personale scolastico l'obbligo di far salire e scendere dai mezzi di trasporto davanti al portone della scuola gli alunni, compresi quelli delle scuole medie, e demandava al personale medesimo la vigilanza nel caso in cui i mezzi di trasporto ritardassero.
Pertanto, l'attività di vigilanza della quale l'amministrazione scolastica era onerata non avrebbe dovuto arrestarsi fino a quando gli alunni dell'istituto non venivano presi in consegna da altri soggetti e dunque sottoposti ad altra vigilanza, nella specie quella del personale addetto al trasporto.

Dalla lettura di questa ordinanza del 2017 sembrerebbe potersi concludere che la responsabilità della scuola sussiste solo se il Regolamento di istituto impone al personale scolastico compiti di vigilanza specifici che vengono violati.

In realtà, invece, la responsabilità della scuola si ricollega più in generale al fatto stesso dell’affidamento del minore alla vigilanza della stessa.

La Cassazione civile ha sovente affermato il principio secondo cui l’istituto scolastico ha il dovere di provvedere alla sorveglianza degli allievi minorenni per tutto il tempo in cui le sono affidati e quindi fino al momento del subentro almeno potenziale della vigilanza dei genitori o di chi per loro (si veda ad esempio la storica sentenza n. 3074 del 30 marzo 1999).

Secondo la Cassazione, il dovere di sorveglianza degli alunni minorenni è di carattere generale e assoluto, tanto che non viene meno neppure in caso di disposizioni impartite dai genitori di lasciare il minore senza sorveglianza in luogo dove possa trovarsi in situazione di pericolo.
L’obbligo di vigilanza, sebbene trovi la sua fonte nel contratto tra la scuola ed i genitori del minore, non si esaurisce con la fine delle lezioni ma perdura anche oltre, cessando solo con l’effettivo venir meno delle esigenze di tutela, ossia solamente in virtù dell’effettivo passaggio del minore sotto un’altra sfera di protezione (quella del genitore o di altro soggetto).

In alcuni casi, nella prassi si ricorre all’uso delle c.d. “liberatorie” a firma dei genitori per esonerare l’istituzione scolastica dalla responsabilità nei confronti degli alunni una volta usciti da scuola.
Al riguardo, però, in carenza di normativa primaria che ne stabilisca gli effetti, è stato osservato che tali liberatorie, anziché escludere la responsabilità della scuola, costituirebbero proprio la prova della consapevolezza, da parte dell'istituto scolastico, che una modalità libera di uscita dei minori da scuola espone a pericolo la loro incolumità, con conseguente implicita ammissione di omessa vigilanza sugli allievi.

La norma si propone di consentire ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori dei minori di 14 anni, in considerazione dell’età, del grado di autonomia e dello specifico contesto, nell’ambito di un processo di autoresponsabilizzazione, di autorizzare le istituzioni del sistema nazionale di istruzione all’uscita autonoma dei minori dai locali scolastici al termine dell’orario delle lezioni.

Viene altresì specificamente stabilito che l’autorizzazione in argomento esonera il personale scolastico dalla responsabilità connessa all’adempimento dell’obbligo di vigilanza.

 

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