
Il ritorno delle Nuove Indicazioni Nazionali
Editoriale a cura di Vittorio Venuti
Eccola di nuovo la bozza delle "Indicazioni Nazionali per il curricolo - Scuola dell’infanzia e Scuole del Primo ciclo di istruzione", rivista e trasmessa al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il prescritto parere. “Il nuovo testo” - si avverte - è meno ‘tecnico’, più breve, chiaro e fruibile da parte di un pubblico allargato che potrà cogliere con esplicitezza i capisaldi culturali delineati nel progetto delle Nuove Indicazioni Nazionali”.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, conferma che si tratta di “riforma pensata per i nostri giovani, per abituarli ad esprimersi correttamente, ad essere chiari, a saper ragionare, a sviluppare creatività e sensibilità. Per imparare meglio la matematica. Per conoscere la nostra storia e, dunque, avere un’identità. Per conoscere la geografia e il mondo in cui vivono”.
Per dovere di cronaca riportiamo le “Diverse innovazioni introdotte”:
- Una particolare attenzione è dedicata anche alla prospettiva storica delle discipline. Questo approccio permette di comprendere come il sapere si sia evoluto, riconoscendo il ruolo del pensiero critico e dell'errore come elementi centrali del progresso.
- Si rafforza il legame con l'educazione civica e le tematiche di sostenibilità. Attraverso lo studio delle scienze e della matematica, gli alunni acquisiscono la capacità di valutare criticamente problematiche ambientali e sociali, diventando cittadini attivi e consapevoli.
- Scienze: lo studio delle scienze è un pilastro per il progresso sociale, basato sull'osservazione, l'astrazione, la formulazione di ipotesi e la sperimentazione. Si mira a sviluppare una mentalità aperta, curiosa e orientata alla ricerca continua.
- Tecnologia: la tecnologia è l'applicazione dei risultati scientifici per scopi utili. L'insegnamento mira a sviluppare un atteggiamento critico e consapevole verso le tecnologie, chiarendo la loro natura di mezzi e non di scopi a sé stanti e promuovendo la comprensione del loro impatto sociale.
Chi ha letto la nuova versione dell’Indicazioni non ha trovato sostanziali differenze rispetto alla prima bozza e ha manifestato ampio scetticismo. Dal momento che la bozza è stata inviata al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il parere, evitiamo di entrare nel merito del documento e attendiamo che il CSPI emani le sue considerazioni quanto prima.
Gli articoli di questo numero:
Michela Lella si interroga su “Il destino della leadership scolastica”, sul cui futuro preme l’urgenza di rivedere gli aspetti essenziali che la compongono sullo sfondo di una realtà complessa e a fronte di un’autonomia che, a distanza di 25 anni, appare ancora incompiuta. Svolgere il ruolo di una leadership attiva si correla con impegni e responsabilità di forte rilievo: dall’eccesso di burocratizzazione degli adempimenti di vario genere all’ampliamento delle responsabilità connesse alla figura dirigenziale (disciplinari, penali, civili, amministrativo-contabili), alla complessità degli istituti comprensivi e della scuola del secondo ciclo con indirizzi di studio molto diversi, allo stesso turn over di docenti e personale ATA, e altro ancora. Il carico di lavoro e il peso delle responsabilità richiedono al dirigente scolastico la padronanza di nuove competenze che sicuramente mettono in discussione i tradizionali modelli della leadership.
Pasquale Annese tratta, in “Il frazionamento artificioso nei progetti FESR”, della situazione in cui si sono venute a trovare molte scuole relativamente al PON 2014/2020 destinatarie di controlli di I livello con esito negativo dall’autorità di gestione e annesso invito di controdedurre nel termine perentorio di 10 giorni; controdeduzioni sistematicamente rigettate. Il contributo proposto chiarisce molti punti oscuri o trascurati o mal interpretati del testo normativo, soprattutto in merito all’art.14, comma 6 del d.lgs.36/2023, secondo il quale un appalto non può essere frazionato per evitare l’applicazione delle norme del codice. L’operatore economico non può frazionare in due o più parti un appalto al solo scopo di scendere al di sotto delle soglie comunitarie.
Filippo Cancellieri concentra l’intervento su “La riconferma del supplente di sostegno: ricadute sul modello dell’inclusione”, misura finalizzata a garantire la continuità del docente a tempo determinato su posto di sostegno, in attuazione dell’art. 8 del DL 71/2024, su richiesta dei genitori dell’alunno con disabilità entro il 31 maggio a seguito di valutazione del dirigente scolastico e del GLO. Si tratta di una disposizione che ha suscitato non poche perplessità di ordine sindacale, ma che ha ricevuto anche consensi da parte della FISH. Una questione che contrappone la trasparenza dei criteri per la formazione delle classi e l’assegnazione dei docenti, alla deriva verso potenziali comportamenti opportunistici o clientelari, favoritismi, illecite pressioni che tale modalità potrebbe attivare.
Antonietta Di Martino propone “L’utilizzo di internet da parte dei Minori”, partendo da alcuni dati sull’uso di internet nelle varie fasce di età di bambini e ragazzi e sui principali rischi che possono avere ripercussioni sul loro benessere, quindi evidenziando il ruolo della famiglia, nonché segnalando anche sentenze che hanno delineato i profili di responsabilità dei genitori in caso di condotte illecite dei propri figli minori nell’utilizzo della rete. I dati di Save the Children, del Ministero delle Imprese e Made in Italy e delle associazioni di pediatri sono molto chiari ed allarmanti, al punto che lo stesso MIM è intervenuto con la circolare 5247 dell’11 luglio 2024 per imporre il divieto totale di utilizzo dei cellulari nel Primo ciclo. Un contributo di cui tenere gran conto a scuola per farne oggetto di riflessione.
Tullio Faia incentra l’intervento su “Percorsi di specializzazione e profilo del docente di sostegno”, argomento di forte spessore ed attualissimo, tenendo conto che sono in fase di avvio i percorsi formativi finalizzati alla qualificazione del personale docente che intenda impegnarsi autenticamente nel processo di inclusione. Corsi la cui realizzazione è stata affidata a INDIRE in collaborazione con le Università e che devono essere attivati sino alla fine del 2025 (art. 6 DL 71/2024, convertito nella legge 106/2024). Imprescindibile la conoscenza dell’allegato A, che costituisce parte integrante del decreto legge 31 maggio 2024, e che definisce il profilo professionale del docente specializzato per gli alunni con disabilità e i contenuti formativi.
Luciana Petrucci Ciaschini argomenta su “Anno di formazione e prova del personale docente.Gli adempimenti e la disciplina”. La chiusura dell’anno scolastico introduce il tempo per procedere alla valutazione dell’anno di formazione e di prova per i docenti (D.M. 16/08/2022 n. 226 e D.L. 02/03/2024). Nell’articolo si ricordano quali docenti erano tenuti al periodo di formazione e prova, e quali, invece, non devono svolgere il periodo di prova; inoltre sono esplicitati i momenti salienti che contraddistinguono la materia.
Maria Rosaria Tosiani, in accordo con l’annuale appuntamento con gli esami di stato, conclusivi del ciclo di studi delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, presenta “Situazioni e casi nella liquidazione dei compensi per gli esami di Stato 2025” riscontrando l’impegno, da parte delle segreterie scolastiche, relativo alla corretta corresponsione dei compensi spettanti ai commissari interni ed esterni componenti le commissioni.Da evidenziare, anzitutto, che anche quest'anno tali compensi restano fermi ai livelli di 15 anni fa. È infatti ferma a quella del 2007 la normativa che ha stabilito i compensi per gli Esami di Stato per il secondo grado e che i compensi per i presidenti e per i componenti delle commissioni sono onnicomprensivi e sostitutivi di qualsiasi altro emolumento e rimborso spese; essi sono differenziati in relazione alla funzione di presidente, di commissario esterno e di commissario interno.
Mario Di Mauro, per La Scuola in Europa, pone in evidenza l’interrogativo “Quale educazione, tra visioni, dottrine metodiche spesso così mutanti oggi in Europa e non solo?”, che apre ad una problematica dei segni nei sistemi viventi, sui codici organici e più in generale sulla biocomunicazione, recentemente estesa anche a temi di semiotica teorica come base di una biologia teorica. Ecco perché si ripropongono gli “Erasmus Plus” moltiplicandone le ricorrenze e creando nuove reti di formazione sia per l’insegnamento per l’associazionismo professionale, spesso quest’ultimo poco adeguato a mantenere le memorie comunitarie generazionali o locali che siano. Importante ricordare come sia stata la stessa Commissione a richiamare nel 2020 il valore dello ‘Spazio europeo dell'istruzione’ riconoscendo il ruolo chiave della formazione come attività professionale referente per ‘educare’ sia alla competenza che alla relativa motivazione fruendo di una gamma di opportunità per promuovere risorse e affrontare i crescenti nuovi sfidanti con i quali la professionalità docente oggi si deve misurare.
Alfonso D’Ambrosio, in un contributo a forma di lettera rivolta ai colleghi dirigenti, condivide la propria esperienza personale di persecuzione lungamente subita con attacchi reiterati, pubblici, offensivi e spesso diffamatori, veicolati tramite social media, in particolare da parte di una pagina che si occupa di temi educativi, e che ha più volte usato il suo nome, insinuando falsità e gettando ombre sulla sua figura professionale. Legittimo, quindi, chiedersi “Fino a che punto i Dirigenti Scolastici sono tutelati contro gli stalker e i cyberbulli?”. Una riflessione in merito è d’obbligo, considerato anche che gli “assalti” al Dirigente, così come agli insegnanti, si fanno sempre più frequenti.
Vittorio Venuti, in “Il vero ambiente di apprendimento sullo sfondo della Scuola 4.0”, riflette sulla incidenza del digitale nel tessuto proprio della scuola, architettato dal Piano 4.0, che ha dato il via a un massiccio articolato di investimenti, come previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), avendo già come obiettivo di ripensare l’ambiente scolastico, le metodologie didattiche e le competenze da sviluppare in chiave digitale, inclusiva, collaborativa, orientata al futuro del lavoro e della cittadinanza attiva, rendendo “ibride” la totalità delle aule, allo scopo di innovare le modalità di insegnamento e apprendimento ed ampliare le potenzialità educative delle classi. Progetto ambizioso! C’è da chiedersi in quale nuova considerazione sarà tenuto l’alunno. Giocoforza occorrerà valorizzarlo ancor più come il vero ambiente di apprendimento, per prevenire abbandoni o dimenticanze.
Stefano Callà per la rubrica La scuola nella giurisprudenza, in “Legittima la destituzione dell’operatore scolastico per chat equivoche con studentesse” si porta a conoscenza della sentenza (24 aprile 2025, n. 507) con cui il Tribunale di Bologna ha giudicato legittimo il provvedimento di destituzione disposto nei confronti di un ex docente utilizzato come collaboratore scolastico per avere a più riprese intrattenuto, con alcune studentesse della scuola in cui operava, delle chat di natura equivoca, caratterizzate da galanterie di un certo tipo, con l'inoltro di foto sconvenienti, spingendosi talvolta a vere e proprie proposte di incontro.
Valentino Donà, per lo Sportello assicurativo, pone l’interrogativo “Un docente può fare l’assicuratore?”, in risposta ad una docente di Istituto Superiore Statale alla quale l’agente di una Compagnia di Assicurazione ha proposto un contratto come subagente, subordinandolo all’iscrizione al Registro Unico degli intermediari. Possibile?